Il primo “fotografo”

DiMagnus

Il primo “fotografo”

La prima camera oscura viene ufficialmente presentata il 19 agosto 1839 all’Accademia delle Arti Visive di Parigi: è questo il giorno che oggi usiamo indicare come nascita della fotografia. In realtà la prima fotografia viene scattata tredici anni prima da Joseph Nicéphore Niépce, è la famosa “Vista dalla finestra a Le Gras”, un’eliografia su lastra di stagno ottenuta dopo un’esposizione di ben 8 ore.

Costretto ad abbandonare la carriera militare per motivi di salute, Niépce si era dedicato anima e corpo alle tecniche di fissaggio delle immagini tramite la camera oscura. Per sviluppare la sua invenzione, collabora con Louis Daguerre, pittore di scenografie teatrali famoso per l’uso del palcoscenico semitrasparente, il cosiddetto diorama. Sperimentando con la camera oscura alla ricerca di un modo per fissare l’immagine proiettata, inizia un sodalizio lavorativo con Niépce che dovrà terminare da solo per la morte improvvisa di quest’ultimo.

È per questo che la prima vera tecnica che consente il fissaggio permanente di un’immagine viene chiamata dagherrotipo. Si tratta di una camera oscura che restituisce un’immagine rovesciata grigiastra e resistente alla luce. Presenta però due problematiche: i materiali utilizzati, rame, argento, tiosolfato e mercurio, la rendono da un lato estremamente costosa, dall’altro molto pericolosa per la salute.

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